La Sindrome dell’X Fragile è una condizione genetica ereditaria, cioè si trasmette dai genitori ai figli, ed è causa di disabilità cognitiva, problemi di apprendimento e relazionali.
Si presenta sia nei maschi che nelle femmine e i sintomi si presentano in maniera più evidente nei maschi. L’incidenza è stimata in 1 caso su 4000 maschi e 1 su 7000 femmine.
Dal 2001 è inclusa nell’elenco delle malattie rare stilato dal Ministero della Salute, che secondo la definizione italiana ed europea indica quelle che si manifestano in meno di 5 casi ogni 10.000.
La sindrome è stata descritta per la prima volta nel 1943 da Martin e Bell, ma solo negli anni settanta divenne chiaro che la presenza di queste caratteristiche poteva essere ereditaria. Le basi molecolari della sindrome vennero scoperte solo nel 1991 quando un ricercatore di nome Verkerk e i suoi collaboratori riuscirono a isolare il gene che viene colpito dalla mutazione, il gene FMR1 (Fragile X Mental Retardation 1) posizionato sul braccio lungo del cromosoma X che presenta una rottura, da cui la definizione di “X Fragile”.
Come funziona
La Sindrome è causata dall’espansione di una ripetizione trinucleotidica CGG (tripletta) all’interno del gene FMR1 (Fragile X Mental Retardation 1) posizionato sul cromosoma X. Quando il numero delle ripetizioni CGG supera 200 (mutazione completa) siamo in presenza della Sindrome (FXS).
Il gene FMR1 ha una funzione che potrebbe essere definita “regolativa”, aiuta cioè altri geni a organizzare la propria attività e questo avviene attraverso la produzione di una proteina FMRP (Fragile X Mental Retardation Protein).
Attraverso le molteplici interazioni che FMRP contrae con proteine e RNA messaggeri, essa prende parte a importanti processi neuronali, quali il trasporto dei messaggeri e la regolazione della traduzione nelle sinapsi. Nel caso di mutazione completa il gene FMR1 non è più in grado di produrre la proteina FMRP e la sua mancanza influenza negativamente il funzionamento di altri geni. Si verifica in questo modo l’insorgenza della Sindrome.
Nella popolazione generale la ripetizione della tripletta è molto variabile in termini di composizione ed estensione. In base al numero di triplette osservato è possibile distinguere il numero delle ripetizioni in quattro casistiche:
- normale (5-45 ripetizioni)
- intermedio (45-55 ripetizioni)
- premutazione (55-200 ripetizioni)
- mutazione piena (oltre 200 ripetizioni)
Per ragioni non ancora chiare, le ripetizioni di tipo intermedio e premutato tendono e espandersi durante la trasmissione alla generazione successiva e nella trasmissione per via materna possono espandersi fino alla condizione di mutazione piena.
Sintomi e caratteristiche
I sintomi e le caratteristiche delle persone con Sindrome X Fragile sono molto variabili. Si possono suddividere in tre ambiti principali: cognitivo, comportamentale, fisico. Non tutte le persone presentano tutti i sintomi, ma solo alcuni di essi e di intensità variabile.
Ambito cognitivo
- Disabilità intellettiva
- Difficoltà di apprendimento
- Ritardo nello sviluppo del linguaggio
- Difficoltà di comunicazione
- Difficoltà ad organizzare le informazioni e a reagire ad esse in modo efficace
- Difficoltà con abilità motorie fini e grossolane
Ambito comportamentale
- Iperattività o disturbo dell’attenzione
- Ansia e timidezza
- Difficoltà a mantenere il contatto visivo
- Comportamento di tipo autistico
- Discorsi ripetitivi
- Aggressività
- Disagio ad essere toccati
- Scarso senso dell’equilibrio
Ambito Fisico
- Scarso tono muscolare
- Iperestensibilità delle giunture
- Viso stretto e allungato
- Fronte e mandibole prominenti
- Orecchie larghe e sporgenti
- Testicoli grandi nei maschi (macroorchidismo)
- Piedi piatti
- Frequenti otiti
- Prolasso della valvola mitrale